Il mare italiano e la guerra [8/22 di Limes]

È disponibile in edicola e in libreria (oltre che in formato elettronico) il nuovo numero di Limes. Rivista italiana di Geopolitica dedicato al Mediterraneo e all’impatto sul Mare Nostrum del conflitto in Ucraina.

All’interno “L’Europa alla canna del gas rafforza Algeri”, l’articolo di Francesco Anghelone, coordinatore scientifico dell’Osservatorio sul Mediterraneo, in merito al ruolo dell’Algeria nel nuovo contesto internazionale creatosi con lo scoppio della guerra in Ucraina.

Un estratto:

«La guerra in Ucraina ha mutato profondamente gli equilibri geopolitici e ha prodotto un clima di tensione tra Nato e Federazione Russa che richiama i tempi della guerra fredda. In questo nuovo contesto sempre più complesso il peso specifico di alcuni paesi sembra destinato a crescere. È il caso dell’Algeria, che in considerazione della collocazione geografica, delle risorse energetiche e delle capacità militari potrebbe assumere un ruolo sempre più centrale nella regione mediterranea. Il paese da alcuni anni ha intrapreso un complesso processo di transizione politica non privo di ostacoli e difficoltà. L’uscita di scena del presidente Abdelaziz Bouteflika nel 2019 ha infatti portato a un riassetto degli equilibri all’interno del pouvoir algerino. Tale processo ha dovuto fare i conti anche con le proteste di piazza guidate dall’Ḥirāk (Movimento), nato per ostacolare la candidatura di Bouteflika a un quinto mandato e per opporsi al sistema di potere del paese, anche se è stato fortemente ridimensionato dalle restrizioni governative imposte per contenere il Covid-19».

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