Prefazione di Elio Palombi
Il focus della ricerca è incentrato sul ruolo di una subcultura deviante all’interno della P.A. e in relazione alle aree geografiche e istituzionali interessate. La presenza di comportamenti illeciti da parte dei funzionari pubblici/dirigenti si distribuisce difatti in maniera eterogenea non solo tra macro regioni ma anche nell’ambito dell’area meridionale realizzando una correlazione negativa fra tipologie di crimini e cultura dominante in un dato territorio in cui i fondi e le risorse pubbliche rischiano quotidianamente di essere distribuiti in modo inadeguato. Si può così rintracciare un nesso causale bidirezionale, con l’intento di evidenziare che al crescere il numero dei delitti dei colletti bianchi aumenta la sfiducia nelle istituzioni e nei confronti di chi le rappresenta, le gestisce e nei confronti di chi vi opera e, diminuendo la credibilità di un accesso equo e uguale per tutti ai servizi e/o prestazioni, aumenta quel sostrato di ambiguità che alimenta una cultura deviante all’interno delle istituzioni stesse spezzando quel patto sociale, quel vincolo fiduciario fra cittadino e Pubblica Amministrazione.
La prospettiva investigante concerne il tipo criminale del colletto bianco come idealtipo esplicativo che, in ragione di una adesione (anche estemporanea) ai valori di una subcultura deviante come fenomeno sociologico, si intreccia con altri tipologie di fenomeni inevitabilmente correlati: la corruzione politica, l’espansione dei gruppi criminali nella P. A., la legislazione dì emergenza, la proliferazione delle lobbies e trovano una loro ragion d’essere in una radicata cultura clientelare, nell’affrancamento dei gruppi criminali dal ceto politico-amministrativo.
Editrice Apes
Anno: 2015
Curatore: Diego Forestieri
Autori: Giuseppe Acocella, Diego Forestieri, Elio Palombi, Augusto Romano, Davide Zampoli