La Repubblica.it, 15/03/2019 di Vladimiro Polchi

ROMA – L’Italia non è un Paese per talenti, tantomeno se stranieri. La meglio gioventù mondiale si avvicina e varca col contagocce ai nostri confini. I migranti più qualificati, ingegneri, medici, scienziati, si tengono infatti alla larga dal Bel Paese. Uno «spreco di risorse» che ci svantaggia sul piano internazionale. Il gap occupazionale. A denunciare lo «spreco» è un’analisi realizzata dal Centro studi e ricerche Idos in collaborazione con l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”. Cosa emerge? Come ha denunciato nel febbraio 2019 un rapporto congiunto di ministero del Lavoro, Istat, Inps, Inail e Anpal, per raggiungere il tasso di occupazione della media Ue-15 (nel 2017 pari a 67,9%, contro il 58% di quello italiano) il nostro Paese dovrebbe avere circa 3,8 milioni di occupati in più. Il gap occupazionale italiano riguarda soprattutto i lavori qualificati e i settori sanità, istruzione e pubblica amministrazione. […]