10/12/2019 di Alessandro Milone, Roma
Leggere Un’azalea in via Fani significa ripercorrere le pagine più dure della storia d’Italia. Il libro di Angelo Picariello, giornalista politico di Avvenire e fine scrittore — edito da San Paolo e frutto di una ricerca curata dall’Istituto di studi politici San Pio V (pp.352 — 25 euro) — racconta gli anni più bui del terrorismo interno e della “rivoluzione” rossa attraverso nuove prospettive e nuovi intrecci storiografici. Picariello – dopo la prefazione dello storico della ‘Cattolica’Agostino Giovagnoli – ci guida con l’intuito e l’esperienza del ricercatore attento attraverso nuove chiavi di lettura degli anni di piombo tracciando da una parte la genesi della lotta annata — di destra e di sinistra – e dall’altra lo sviluppo ed il costante lavoro di mediazione e riconciliazione dei movimenti cattolici post conciliari. Filo conduttore del libro come dice Picariello è “l’insegnamento di Aldo Moro” per il quale l’antidoto e la sconfitta della lotta armata è nella piena attuazione della Carta Costituzionale e dei suoi principi di garanzia e di rieducazione della pena nonché nella ricerca costante della verità e del perdono più che nella ricerca di vendetta, correzione fòrzosa o attuazione repressiva con leggi speciali (…).