La Repubblica, 28/05/2020

di Valerio Magrelli

Mentre il New York Times ha dedicato la prima pagina ai nomi di 1.000 persone decedute per pandemia, alcuni ricercatori italiani, dopo annidi studio, hanno pubblicato un progetto per certi versi analogo, ma ben più ambizioso.
Non necrologi, ma vere biografie sono infatti quelle raccolte nel volume Le Fosse Ardeatine: dodici storie (Gangemi, pp.144, euro 24). Non un virus, ma un’ideologia fu il male che portò alla morte violenta i protagonisti di questo libro, finanziato dall’Istituto S. Pio V, prodotto dal DiBAC in collaborazione con l’Anfim. Riconosciute dal medico legale Attilio Ascarelli, le vittime dell’eccidio del 24 marzo 1944 furono 335, e appunto nell’intento di “ricomporre l’infranto”, ricorda Lilia-
na Segre nella prefazione, Silvia Haia Antonucci, Martino Contu, Georges de Canino, Sira Fatucci, Rina Menasti, Amedeo Osti Guerrazzi, Claudio Procaccia e Marta Ravenna Lattes, hanno avviato un lavoro che porterà al Dizionario biografico dei trucidati alle Fosse Ardeatine […].

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