Dal Presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” Paolo De Nardis:

«È passata solo una settimana e sembra un’altra era geologica. Si inseguono i giorni e le notti e la strage continua. L’orrore di una guerra folle e di chi rischia di passare alla storia con la terribile etichetta di criminale di guerra non può esimerci dalle nostre responsabilità di studiosi in un mondo profondamente cambiato. “Si vis pacem, para pacem” e non altro! Ma ora sembra troppo tardi.

La nostra solidarietà alla popolazione ucraina nella tragedia di questi anni Venti del secolo XXI sia sempre vigile e operativa senza mai disgiungerla dalla nostra militanza analitica da quell’”intelligere” di spinoziana memoria che è l’imperativo categorico dell’analista e dello scienziato che non può comunque rinunciare a prendere posizione con tutta la sua affettività, emotività e con quella “pietas” che ha un senso solo se diventa operativamente pratica.»