Roma, novembre 2025 – Si è tenuta presso il Teatro Orione a Roma la presentazione del 35° Dossier Statistico Immigrazione a cura di IDOS, realizzato in collaborazione il centro studi Confronti e l’Istituto di Studi Politici “S. Pio V” con il sostegno dell’Otto per Mille della Tavola Valdese.
«Il Dossier Statistico Immigrazione è un prodotto che, attraverso le cifre e i numeri entra nella vivida carne e nella polpa di una realtà sociale, che purtroppo le vecchie categorie sociologiche non sono più in grado di spiegare. Questa impresa vuole infatti trascendere il canone sociologico tradizionale attraverso la realtà e lo studio impietoso della realtà. Abbiamo ragionato con la forza delle idee e, sebbene si pensi che la critica delle idee non possa mai raggiungere la critica delle armi, quello che possiamo fare è incidere le coscienze come una goccia indefessa, e turbare il sonno volutamente e colpevolmente dogmatico dei nostri amministratori a livello globale. Questa è la sfida che raccoglie il Dossier attraverso quelli che sono i nostri strumenti e, anche se la posta in gioco è alta, pensiamo che alla lunga non possa non vincere», ha introdotto Paolo De Nardis, presidente dell’Istituto di Studi Politici “S. Pio V”.
«Oggi non c’è forse paradigma migliore del “mito della caverna” di Platone per descrivere quello che sta succedendo a noi, da molti anni, riguardo all’immigrazione», continua Luca Di Sciullo, presidente del Centro Studi e Ricerche IDOS, che ha aggiunto: «In effetti, quanto all’immigrazione, noi incontriamo e vediamo solo ombre: caricature “grottesche” create ad arte da furbi manipolatori di luci che, alle nostre spalle, ritagliano e agitano figure di migranti quanto più distorte e dissimili a noi. Ne fanno così dei bersagli della rabbia collettiva per mali endemici dell’Italia mai risolti. E così crediamo a una immigrazione immaginaria, proiettata sugli schermi piatti di ultima generazione dei nostri cellulari, dei nostri televisori, dei nostri pc”.
Francesca Nicodemi, avvocata esperta in materia di tratta di esseri umani, ha aggiunto: « L’aumento dei conflitti armati, i cambiamenti climatici e le diseguaglianze socioeconomiche nel mondo portano le persone a spostarsi, e questo ovviamente le espone a condizioni lavorative disumane, a forme di sfruttamento e di riduzione in schiavitù. Il fenomeno della tratta di esseri umani è in costante mutamento per quanto riguarda i numeri, i trend, le nazionalità e i contesti di sfruttamento, ma si sono fatti grandi passi avanti rispetto alla capacità di identificare le vittime di tratta a scopo di sfruttamento lavorativo, per poter offrire immediata protezione fin dall’arrivo nel Paese, e poi accompagnarle in un lunghissimo percorso di inclusione sociale, che necessita un intervento integrato del pubblico e del privato, oltre che della cittadinanza, che attraverso occasioni come quella di oggi, potrebbe sensibilizzarsi e conoscere un fenomeno che è ancora molto sommerso e poco conosciuto».
Valeria Taurino, direttrice Generale Sos Mediterranee Italia, ha aggiunto: «Nel Mediterraneo centrale negli ultimi 10 anni sono morte o si sono disperse più di 25mila persone. È la rotta migratoria più letale al mondo. Sos Mediterranee ha salvato quasi 43mila persone e abbiamo visto tantissima umanità in mare, ma altrettanta disumanità l’abbiamo vista nelle politiche, perché nonostante si siano succeduti governi, siano cambiate le prassi, le tattiche, i toni, il risultato finale non è mai cambiato, e neanche lo scopo. Ovvero quello di svuotare il Mediterraneo di soccorso e togliere di mezzo i testimoni scomodi di quello che avveniva in questo tratto di mare. Il risultato tragico è sempre stato quello di aumentare il numero di morti nel Mediterraneo. Questo vuol dire che la perdita di vite nel Mediterraneo centrale non è una tragedia inevitabile, ma una catastrofe umanitaria prodotta, provocata dall’uomo, perché non è altro che l’esito di scelte politiche sbagliate, e per questo può e deve essere invertita».
«Il Dossier è una mappa che consente di seguire tutte le più cruciali e rilevanti dinamiche globali che stiamo attraversando e ci preoccupano molto in questo tempo. Perché l’immigrazione non un tema circoscritto, e il Dossier aiuta a comprendere come questo tema sia intrecciato alle dinamiche globali, al tema gravissimo della crisi climatica, al tema delle diseguaglianze crescenti, ma soprattutto al tema delle guerre. Dal Dossier emerge infatti molto chiaramente non solo che stiamo vivendo l’epoca con più conflitti dopo la Seconda guerra mondiale, ma che sta venendo meno quella cultura di pace, di solidarietà e di diritti costruita dopo la guerra. E la cosa che forse preoccupa di più in assoluto è proprio il confronto con il diritto internazionale, e la totale mortificazione, lo svuotamento del valore del diritto internazionale, oltre che la garanzia in ogni parte del mondo del rispetto dei diritti fondamentali degli esseri umani», ha concluso la moderatora della Tavola Valdese Alessandra Trotta.
La cartella stampa digitale è disponibile qui:
Per informazioni:
Ufficio stampa: Eleonora de Nardis tel.333.3033936
E-mail: ufficiostampa@istitutospiov.it