La Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, “think tank” progressista, con specifiche competenze nell’ambito della teoria politica e dell’ideazione di policy, ha organizzato, nella sua nuova e scintillante sede milanese, un forum sull’intrigante argomento della “Democrazia minima”, a indicare – evidentemente – l’attuale regressione, tanto teorica quanto sostanziale, del campo democratico, quantomeno meno nella declinazione liberale-rappresentativa, la quale – pur essendo l’unica che abbiamo sperimentato da diversi anni a questa parte – altro non è che solo una delle possibili espressioni della sovranità popolare fatta governo.
Mercoledì 3 aprile ne hanno parlato alcuni dei più noti studiosi e analisti contemporanei, da Colin Crouch – a cui è riconosciuto il “copyright” del termine ‘post-democrazia’ – a Stephanie Kelton, consigliera economica di Bernie Sanders, da Giovanni Allegretti, tra i più attenti osservatori della “democrazia deliberativa”, a Nadia Urbinati, filosofa della politica, spesso interpellata nei momenti di analisi sull’attuale sistema di potere.
All’interno di una giornata molto densa, la Fondazione Feltrinelli ha previsto l’organizzazione di tavoli tematici che indicassero le linee di potenziali ricerche da svolgersi nel 2019, intorno alle diverse tonalità della tematica oggetto dell’incontro. Divisi per macro-argomenti, i tavoli tematici hanno visto la presenza di due rappresentanti del nostro Osservatorio sulla Città Globale: Luca Raffini, impegnato nel tavolo sulla partecipazione politica dei giovani, e Luca Alteri, invitato al focus sulla cittadinanza attiva e i movimenti sociali.