I rapporti tra reti ambientali, insediative e infrastrutturali si fanno sempre più instabili e discontinui rispetto all’amplificazione delle forme di rischio ambientale e biologico, delineando un’immagine dinamica dei territori urbanizzati e dei paesaggi ad essi associati. Lo scenario attuale pone nuovi quesiti sulla gestione delle forme rischio tra loro connesse, sugli strumenti e sui progetti calibrati ai sistemi territoriali ed urbani, sul valore di una cultura comune riguardo i diversi fattori di vulnerabilità e sulla consapevolezza dei loro caratteri di unicità. In questa fase della storia urbana e territoriale – dove emergono nuove geografie insediative – le infrastrutture rivestono un ruolo determinate attraverso tre principali paradigmi: sinergia, tenuta, e resilienza. Questi fattori opportunamente attualizzati comportano una rettifica dei dispositivi di lettura ed intervento sul palinsesto territoriale, sviluppando una rinnovata attenzione alla complessità morfologica dei singoli contesti. L’interesse per queste componenti spaziali, non è legato solo alla loro natura prestazionale, quanto alla variabilità dei rapporti che essi instaurano con le realtà insediative. Nel corso degli anni il concetto di rete ecologica – tra le componenti volte a garantire la sostenibilità della città – è maturato nelle green infrastructure e nei servizi ecosistemici, ampliando e declinando ulteriormente il principio di infrastrutturazione dei territori. Appare imprescindibile la formulazione di categorie concettuali adeguate e la sperimentazione di progetti innovativi indirizzati verso un’architettura delle connessioni, per il superamento del riduzionismo e la settorializzazione che ancora investe la categoria delle reti. La sintesi delle determinazioni spaziali mossa dalla cultura territoriale, alla base delle scelte di sviluppo, può condurre alla restituzione di un significato formale/culturale del progetto sullo spazio connettivo contemporaneo, assunto nelle plurime relazioni, nelle potenzialità trasformative e di mutazione. I luoghi delle connessioni antropiche e naturali divengono allora matrici dei processi morfogenetici dei sistemi insediativi, in grado di guidare a nuove configurazioni territoriali. Obiettivi e articolazioni La riflessione guarda alle possibili relazioni tra reti e infrastrutture differenti ma compartecipanti all’ecosistema dei territori, alla qualità della vita, alla tutela della salute del cittadino e al benessere delle comunità, perseguibili in una geografia urbana dai confini discontinui. L’evoluzione dell’urbanità si apre alle contaminazioni tra i paradigmi delle infrastrutture e delle reti, contribuendo al miglioramento della resilienza territoriale. Il quesito è rivolto al ruolo del progetto: alla capacità di costruire riflessioni più ampie sulla sicurezza, sulla efficienza delle attrezzature, infrastrutture comuni o condivisibili; alla rinnovata esigenza di catturare le evidenze dei differenti contesti e di riconfigurarle in una risposta aperta ai fattori di rischio ambientale. Occorre indagare su quali siano le figure territoriali da comporre partendo dall’armatura dei sistemi lineari, reagendo in questo modo all’accelerazione dei cambiamenti climatici, alla concatenazione delle vulnerabilità e alla ricorrenza del rischio biologico. La riflessione è orientata alle relazioni tra sistemi lineari di connessione, qualificate come reti della sostenibilità, e al controllo delle sinergie tra componenti, mediante il progetto applicato sia in ambito urbano, sia nelle realtà della diffusione insediativa. Si intendono evidenziare le possibilità e le modalità di rilancio degli “spazi di relazione” tra reti differenti, come fattori decisivi della forma territoriale contemporanea. Al progetto è indirizzata la sfida sugli spazi di relazione delle infrastrutture e delle reti, in modo che diventino piena espressione della capacità rigenerativa dei luoghi.
Responsabile scientifico: prof. Antonio Ciaschi, Università Telematica Giustino Fortunato
Webinar su piattaforma Zoom. Per partecipare, scrivere a: eventi@unifortunato.eu