Interpretazioni e riscritture dal secondo dopoguerra al bimillenario della morte (1945-2017)

di Francesco Ursini

Premessa di Carlo Ossola

Nell’anno in cui si celebrano il bimillennario della morte di Ovidio e il 60° anniversario dei Trattati di Roma, questo libro propone un’analisi dei diversi modi nei quali la cultura europea dal secondo dopoguerra ad oggi ha interpretato la figura e l’opera di Ovidio, con particolare riferimento a quei nuclei tematici e a quelle istanze formali che trovano maggiore risonanza in alcuni aspetti caratteristici del pensiero e della sensibilità contemporanea, e con l’obiettivo di dare un contributo, in un momento di grave crisi del progetto di maggiore integrazione tra i Paesi membri dell’Unione, alla comprensione di un elemento non certo secondario dell’identità culturale europea: il suo rispecchiarsi nelle opere del poeta antico che più di ogni altro ha saputo anticipare e farsi idealmente interprete del “nuovo mondo” destinato a sorgere dall’unione delle due grandi radici – greco-latina ed ebraico-cristiana che ne sono a fondamento.

Casa editrice: Editrice Apes

RECENSIONI

Alias Il manifesto 30/09/2018