Vatican News 28/03/2019 di Giordano Contu
La premier britannica Theresa May ha annunciato che si dimetterà in cambio del voto favorevole del Parlamento all’accordo con l’Unione Europea sulla Brexit. Sembra essere questa l’unica via d’uscita: ieri la Camera dei comuni ha bocciato anche le otto proposte di uscita alternative – il cosiddetto piano B – presentate dal Parlamento. “Il governo”, ha dichiarato il vicepremier David Lidington, “è pronto a chiedere il sostegno al divorzio, scorporando l’intesa sulle relazioni future”. Il piano di Theresa May, dunque, sembra l’unico in grado di rispettare il mandato degli elettori, evitando il “no-deal”: l’uscita senza intesa. Solo così il Regno Unito potrebbe abbandonare l’Unione Europea entro maggio. “Se così non fosse”, spiega Francesco Anghelone dell’Istituto di studi Politici San Pio V, “avrebbero tempo fino al 12 aprile per trovare un accordo. Altrimenti, se volessero rinegoziare l’accordo, dovrebbero partecipare al voto. E’ una situazione politica ingarbugliata”. Tuttavia, conclude, “anche l’ala dei conservatori che ha criticato l’accordo” May-Ue, “di fronte all’ipotesi di vedere sfumare la Brexit, sarà probabilmente disposta a siglare l’intesa”.